La sintassi del linguaggio PHP

Sintassi di PHP

Abbiamo cominciato a vedere la sintassi nell’articolo precedente.  PHP necessita di una coppia di tag per l’apertura e la chiusura del codice contenuto in un file richiesto da un Web Server. Si tratta dei tag

<?php
…..
?>

Un’altra possibilità è quella di usare i tag brevi, che devono essere abilitati manualmente modificando le impostazioni del file di configurazione php.ini.

<?
….
?>

Da PHP 5 in poi la configurazione standard disabilita i tag brevi. Un’ultima possibilità è quella di usare i tag in “stile ASP”.

<%
….
%>

Anche questi però devono essere abilitati in php.ini e sono inutilizzati dalla maggior parte dei programmatori. Tutta questa varietà di sintassi è causata dalla volontà degli sviluppatori di mantenere la retrocompatibilità con le vecchie versioni. Queste a causa di scelte differenti di design, permettevano l’utilizzo di tag alternativi. È bene ricordare che rimane buona pratica utilizzare i tag completi evitando se possibile i tag brevi ed escludendo le altre possibilità.

Si noti che: i tag delimitano il codice PHP, ed il codice al loro interno non sarà inviato al browser, ma compilato e eseguito (linguaggio interpretato). Da questo potremmo dedurre che tutto ciò che sta fuori da questi tag non verrà toccato da PHP. Che lo passerà al browser così com’è. In linea di massima è bene ricordare che scrivere:

<?php
echo “<strong>”;
?>

prova</strong>

e

<strong>prova</strong>

restituisce lo stesso risultato.

Commenti

Un  argomento molto importante legato alla sintassi di PHP sono i commenti. Chi ha esperienza, anche minima, di programmazione, sa bene che molte volte i commenti sono decisivi. Per lo più quando si tratta di mettere le mani su un programma realizzato da altri. E anche quando il programma è stato scritto da noi stessi! Infatti se è passato qualche tempo dalla realizzazione, i commenti svolgono un ruolo fondamentale in questa fase di “rivisitazione” del codice. Possono facilitare di molto la comprensione di passaggi apparentemente oscuri.

È buona pratica non risparmiare mai un commento, anche perchè il loro utilizzo non appesantisce l’esecuzione dello script . L’interprete PHP salta tutte le parti che riconosce come commenti, nè il trasferimento della pagina al browser. infatti i commenti, essendo all’interno del codice PHP, fanno parte di ciò che non viene inviato al browser.

Possibilità

Abbiamo tre diverse possibilità per posizionare i commenti all’interno del nostro codice: la prima è l’uso dei commenti in stile C++, caratterizzati da due barre:

<?php
// Commento in stile C++

?>

La seconda sono i commenti in stile Perl e Python, contraddistinti dall’uso del cancelletto (anche se ormai obsoleti e poco utilizzati):

<?php
# Commento in stile Perl
# e python
?>

Entrambi questi tipi di commenti sono limitati ad una sola riga. L’interprete PHP, quando trova le barre o il cancelletto, salta tutto ciò che si trova da quel punto fino al termine della riga. Questo ci permette di porre il commento anche sulla stessa riga del codice commentato, così:

<?php
echo ‘Buongiorno a tutti <br />’;
//mostro un messaggio di saluto
# precisazione
// Questa riga contiene solo commento
?>

L’ultimo tipo di commento che abbiamo a disposizione permette di specificare commenti multilinea senza dover ripetere i caratteri ogni nuova riga grazie ad una coppia di caratteri per l’apertura e la chiusura. Tutto il codice che segue /* viene considerato commento da PHP finchè non incontra la serie di caratteri */. Un semplice esempio:

<?php

/*

Riguardo i commenti multilinea, è importante ricordare che non possono essere innestati e che comunque rappresentano un separatore per l’interprete PHP. Per questo motivo le seguenti sintassi sono errate:

<?php
/*
Commento /*
multilinea
*/
Qui verrà generato un errore …
*/

ec/* questa sintassi è errata */ho “prova”;

?>

La scelta di quale tipo di commento utilizzare è solitamente soggettiva. Anche se spesso vengono utilizzati i commenti multiriga per documentare il codice. E quelli a riga singola per aggiungere dei semplici appunti sul funzionamento logico.

PHP è indifferente agli spazi vuoti

Lo spazio vuoto, le tabulazioni, i ritorni a capo, sono invisibili sullo schermo. L’indifferenza agli spazi vuoti di PHP non significa che non hanno importanza. Significa solo che non ha importanza quanti caratteri di spazio vuoto ci sono in una riga. Per esempio tutti i comandi seguenti che assegnano la somma 3+4 alla variabile $first, sono equivalenti.

$first = 3+4;  //singoli spazi

$first <TAB> = <TAB> 3 <TAB> + <TAB> 4 ;  //spazi e tabulazioni

$first                        =

2
+
2;    //spazi e più righe

Il fatto che i caratteri di fine riga vengano considerati come spazi vuoti è pratico. Significa che non ci si deve mai sforzare di assicurarsi che un comando stia su una singola riga.

I COMANDI SONO ESPRESSIONI TERMINATE DA PUNTO E VIRGOLA.

Il punto e virgola termina l’espressione, qualunque essa sia. Come nell’esempio di una variabile chiamata  $saluto:

$saluto = “Welcome in PHP !” ;

Il blocco di costruzione successivo in PHP è l’espressione, che è qualsiasi combinazione di simboli che abbia un valore. Un numero singolo è un’espressione, così come una variabile singola. Le espressioni semplici possono anche essere unite pre creare espressioni più complesse, mettendo, di solito, un simbolo di operazione es: (4 + (3 + 7)). Oppure si utilizzano le espressioni per input di una chiamata di funzione es: power_of (5*6, 6*5). Gli operatori che prendono due input vanno tra i loro ingressi. Gli input sono conosciuti come argomenti e sono separati da virgole.